giovedì 28 aprile 2016

Sul Garda a Manerba – 10 Aprile 2016

L’incontro sul Garda è stato suggerito dall’amico Aldo che ha condiviso l’idea con conoscenti velisti residenti in quel di Manerba e grazie al locale Vela Club, si è concretizzata la parte organizzativa.
Per l’occasione un nutrito numero di kayakers e accompagnatori si sono ritrovati dando immediato lustro all’evento.
Sin dal primo mattino il cielo è coperto e rimarrà poi tale per il resto della giornata, ad eccezione all’arrivo quando il sole è tornato a splendere.

                
    
                       
Le operazioni che precedono l’imbarco si sono svolte tra i molti saluti e nel rispetto dei tempi e nel corso del briefing è stato pure momento di grande gioia per il ritorno nel “gruppo” di una amica di vecchia data. Evviva!

Superata Punta San Biagio si raggiunge l’Isola dei Conigli e seguendo le bricole dove il fondale è basso, la meta è Isola di Garda. Si pagaia in tranquillità e il vocio fa da sfondo e l’assenza di sole non giova ai marmi della Villa Cavazza e alle piante del parco botanico.
In previsione di un potenziale peggioramento del meteo nel pomeriggio, si decide di completare il periplo dell’isola con una breve sosta alla punta est prima di raggiungere Punta Portese e Porto Portese.
Si entra così nel golfo di Salò, al termine del quale si fa sosta in località Le Rive.
Due i gruppi che contraddistinguono questa uscita, Altamarea di Chioggia e il gruppo di Sarnico e altrettanto interessanti sono i generi di conforto che li differenziano mentre comune è la loro generosità ed è facile approfittarne.

 


Meglio si sarebbe stati con qualche raggio di sole, per cui a combattere il fresco si ricorre a qualche sorsetto a “basso” tasso alcoolico (?!?) che subito risponde alle esigenze.
Sulla strada del ritorno, dopo le prime pagaiate un po’ lente, si procede sino a Punta Portese e successivamente nel golfo di San Felice del Benaco dove con somma sorpresa, anziché il temporale, un tiepido sole accompagna il gruppo sino all’arrivo.
Una sosta di raggruppamento si rende necessaria per una misura di sicurezza nel rispetto delle “regole di navigazione” vigenti sul Garda.

All’arrivo a Porto Torchio, il gruppo festante è accolto da turisti di passaggio che sono stupiti di così “bella gente” e dagli amici accompagnatori.

 

        

                             … son così tanti che non stanno in una sola immagine!

E’ con altrettanto entusiasmo che la cinquantina di kayakers si accentra per le foto di gruppo.
Si è parlato anche molto del dopo Manerba, ma è tempo di saluti e come si è soliti dire, ... arrivederci alla prossima!
       
       (Ellebi)    

… un giorno sul Cusio (lago d’Orta) – 7 Aprile 2016

Quello de “… un giorno sul Cusio” è evento che sta vivendo la sua storicità  perché è ormai dal lontano 1998, che è occasione di incontro tra amici del kdm (kayak da mare).
Un breve cenno al passato che non guasta: a Maggio ’98 i 12 presenti tra iscritti a AICF, Ass. Italiana Canoa Fluviale ora dismessa, e quelli di IKDM,  Il Kayak da Mare pure dismessa, si trovarono su chiamata dello scrivente e quello fu il primo incontro con Giorgio Nesca. Da quel giorno le cose da ricordare sono infinite, per cui non è il caso di andare oltre.
Ma perché si continua a ripetere il giro del Lago d’Orta? Il Cusio è ritenuto una “perla” nel suo genere tra tutti i laghi d’Italia, e per giudicare non resta che andarci di persona e questa verità trova testimonianza nelle presenze di tanti amici che ogni anno lo vogliono frequentare, senza ignorare i nuovi, che grazie al “passa parola” vengono a scoprire un lago dove regna assoluta tranquillità con panorami di deliziosa romantica bellezza.

 
             
 Isola di San Giulio e Orta sullo sfondo

In tutti questi anni di frequentazioni, solo in un paio di occasioni il tempo non è stato clemente e anche questa volta, dopo una alternanza di perturbazioni di varia intensità nella settimana, la giornata è stata di vera primavera.
Memore di esperienze recenti, la temperatura dell’acqua ha raccomandato l’uso di un abbigliamento non solo adeguato, ma tecnologicamente appro-priato.
I più lontani, in camper, pensano bene di arrivare il giorno prima e dedicare alcune ore al northern walking lungo il sentiero che fiancheggia il lago, una passeggiata tonificante oltre che rilassante, grazie anche ai bastoncini.
Il punto di imbarco non è molto ampio, ma per il parcheggio auto, nessun problema, così tutti trovano giusto spazio anche per auto più carrello.
L’atmosfera è gaia e ben quindici presenti sull’Iseo si trovano con rinnovato entusiasmo così da rafforzare il rapporto di amicizia. In questa fase della giornata, i convenevoli sono momento stimolante e importante del raduno.

       
 ….briefing & blessing!

Al briefing tutti si presentano a raccolta, si scherza ma nello stesso tempo viene prestata dovuta attenzione alle raccomandazioni in navigazione e sul percorso e con augurale saluto ... buona giornata a tutti! si prende il via.

  


Dopo lunga assenza, l’amico di Milano, meglio conosciuto come il “gigante buono”, entra in acqua con grande voglia di misurare sé stesso e sembra trovarsi a proprio agio. Welcome back Marco!
Non un filo d’aria accompagna il gruppo che costeggia, sfiorando i canneti e  i rami delle piante con le prime foglie che renderanno quei tratti più ombrosi con l’avanzare delle stagioni.

                                                                 
 Dario e Andrea si fanno buona compagnia!

Andrea, il più giovane del gruppo, si limita, assistito da papà Massimo ad una escursione brevissima, ma prossimamente è auspicabile che anche lui sia dei nostri, e ne saremmo tutti felici.

                     
 … pagaiando ai piedi della Madonna del Sasso di Boleto

Le ville isolate a lago hanno ancora i battenti chiusi ché la stagione delle seconde case non è ancora iniziata mentre i piccoli borghi che si affacciano sul lago danno segni di vita e movimento, grazie alla giornata mite.
Il paesaggio lascia respiro ai monti circostanti sui quali la poca neve dell’inverno si sta sciogliendo mentre il gioiello dell’Isola di San Giulio si mostra in tutta la sua semplice e mistica bellezza.
A Pella sulla passeggiata a lago c’è discreto movimento, ma l’attenzione è rivolta al gruppo di kayakers che scivolano dolcemente; non mancano le foto e chissà che il bel gruppo marino non sia di ispirazione alla pratica del kdm!
In due preferiscono attendere a metà percorso nella baia di Pettenasco.


 

 … alla cascata di “a Fabrica di Oira”

La costa a nord si mostra in tutta la sua riservatezza che culmina con il piccolo borgo di Ronco dove finisce la strada comunale. A questo punto i boschi su pareti anche scoscese accompagnano il pagaiare sino al punto di sosta pranzo con eccezione di una piccola radura con villa a ridosso di una  cascata spumeggiante.
Non si ha tempo di mettere piede a terra che in automatico, dai gavoni esce un po’ di tutto e per tutti. L’organizzazione interviene prontamente e lo snack viene offerto con sorpresa per alcuni, mentre gli altri non aspettavano altro!

 
                        
Ecco apparire con sorpresa quattro Amici kayakeri che, abbandonato per poco il kayak, questo l’auspicio, si presentano armati di casco ma prontissimi per lo snack e per il pranzo al sacco e non solo. Tutto è positivamente utile per rafforzare i rapporti interpersonali, dai dolcetti, ai cioccolatini, dagli assaggi sia solidi che liquidi senza pensare troppo al ritorno. E il caffè? c’è pure quello!
Il classico richiamo impone l’imbarco e, per questa volta, si tralascia di raggiungete la città di Omegna, ma la visita è solo rimandata.
Sulla sponda est del lago, la provinciale invita i motociclisti alle “sgasate”, turbando la quiete a cui, con il silenzio del mattino, il gruppo s’era abituato.
Raggiunto il pontile di Pettenasco, un gruppetto decide di accorciare il percorso per via di segni di apparente stanchezza o di posture strane che sono causa di dolorini, ma l’appuntamento è ad Orta.
La baia di Pettenasco è facilmente raggiungibile e percorribile a piedi e i kayak sono anche qui oggetto di attenzione e curiosità.

    
                
 sullo sfondo la piazzetta di Orta e Andrea in primo piano

In un batter d’occhio si raggiunge l’Isola di San Giulio e con debole brezza contraria, che dura anche poco, si costeggia la riva ricca di ville, parchi e  giardini le cui fioriture sono quasi pronte a sbocciare.
Si sente aria di casa e senza particolari rischi si rientra a briglia sciolte consumando le energie residue con allunghi, scatti o forzatamente, lentamente.
E’ con un certo rammarico che ci si saluta, ma a completare il “trittico”, è prossimo l’incontro a Manerba sul Garda, quindi … arrivederci!

(Ellebi)

Pagaiata sul Sebino 2016 – 3 Aprile 2016

Con l’inizio della Primavera, la variabilità del meteo è una costante ed è ciò che più angustia chi organizza, che poi sarebbe l’ellebi, che pur con una  consolidata esperienza, risente nella fase preparatoria di una tensione legata alle incertezze e bizze del tempo. Che sia meglio sapere che pioverà? Dubbia la risposta.
Già al Sabato i primi arrivi a Marone, chi con i camper e chi presso il Villaggio Turiostico Breda e in serata, quattro passi per una buona pizzata e tante chiacchiere.
Gradita la visita dell’amico Luigi che ha trovato occasione per raccontare una serie infinita di aneddoti legati alle uscite sull’Iseo del passato, senza risparmiarsi gli aneddoti più recenti. In leggero calo le barzellette che normalmente risultano un po’ datate, ma questo è il Luigi.  
Per questa escursione sul Sebino, le previsioni meteo e le loro evoluzioni  sono state in costante miglioramento, e di primo mattino al Villaggio Turistico Breda splendeva un bel sole, non un alito di vento, lago piatto e un panorama rilassante con la vista dell’Isola di Loreto, di Monte Isola e della costa bergamasca.
Il bel tempo ha poi accompagnato il gruppo per tutta la giornata e anche la brezza pomeridiana da Sud è stata decisamente debole.
Gli arrivi si susseguono e cortese è l’accoglienza della Sig.ra Antonietta al Villaggio.



Il consueto briefing è tenuto da Enrico, che del Sebino conosce tutti i segreti, e dopo aver dato il “welcome” ai presenti, illustra sulla mappa il percorso. Al percorso iniziale vengono apportate alcune modifiche, dando priorità al “ponte di Christo”, la novità assoluta 2016 del bresciano, attualmente in fase di costruzione, per cui l’Orrido di Zorzino rimane meta futura.




I presenti prestano molta attenzione alle indicazioni e subito si preoccupano del dove sarà la sosta pranzo. Viene prospettato anche un percorso più breve per coloro che sono alla prima o primissime uscite.
Per la sicurezza si identificano coloro che hanno capacità tecnica di prestare soccorso in caso di ribaltamento che è sì fatto raro, da prevedere ma non da escludere.
Cosa dire di colei che è fotogenica e posa per il fotografo?
Cosa dire di chi sfoggia nuovo abbigliamento e posa anch’essa?
Cosa dire di chi si libera dagli impegni per essere presente al raduno?
L’imbarco dei 23 avviene lentamente, ma alla fine con lieve ritardo si prende il via con l’affidabile Enrico in testa, si costeggia Monte Isola sino a Sulzano dove al gruppo vengono fornite indicazioni sul dove verrà installato il ponte galleggiante.
Monte Isola è la più grande isola lacustre d’Europa e il paesaggio della giornata muta sia nei colori che nelle luci trasferendo ai visitatori una rilassatezza confortante, ma la stanchezza?
In navigazione si formano gruppetti chiacchierini e a distanza si sente questo gradevole vociferare che dà la sensazione di libertà e di benessere tra vecchie e nuove conoscenze.
La meta successiva è il promontorio di Montecolo e dopo la serie di campeggi, aperti ma con solo con pochi stanziali, in quanto la stagione turistica è ancora prematura.
A ridosso di Montecolino è il cantiere per la costruzione delle bianche piattaforme in polietilene e la nostra Guida lacustre è pronta ad alimentare i partecipanti con tutta una serie di dettagli che le “guide turistiche” si sognano a partire dalle caratteristiche tecniche, i punti di collegamento, gli impegni organizzativi che per essere di successo, richiedono uno sforzo notevole da parte di Comuni e Provincia sia economico che logistico.


Domande e risposte si susseguono, ma dopo le foto alle piattaforme, è bene riprendere la navigazione puntando sull’Isola di San Paolo dove si giunge un po’ allargati malgrado le raccomandazioni per un gruppo unito, ma questa è una vecchia storia che l’ellebi preferisce non trattare in questo documento di cronaca di una bella giornata, anche se i più già sanno.
Nella breve sosta in acqua, la nostra illustre Guida lacustre informa sulla storia della piccola Isola, una volta monastero ed ora “privata”, allargando l’illustrazione su Monte Isola, della sua vita, dei suoi borghi e fornendo dettagli sulla abitudini locali. Una visita a piedi è raccomandabile per apprezzare i pittoreschi e caratteristici borghi di pescatori. Se ne prende nota per una prossima visita più mirata.
Non sono mancati i cenni sui monti circostanti a partire dalla cima più in vista, quella che sfiora i due mila metri del Monte Guglielmo meglio conosciuto localmente con “il Golem” a separare il lago dalla Val Trompia.  
Coloro che non hanno potuto sentire le spiegazioni di cui sopra, si sono persi quei cenni illustrativi che vengono a mancare nella maggior parte dei raduni di kdm, ma ovviamente ci sono anche le eccezioni e questa è una di quelle.
La stanchezza dovuta a mancanza di allenamento, la posizione o la postura assunta nel kayak crea qualche disturbo oltre ai sintomi di fame incombenti e la domanda … ma quando facciamo sosta? si diffonde a macchia d’olio.
Il lato dell’isola rivolto alla costa bergamasca è il migliore dell’isola stessa, la strada corre alta e invisibile dal lago sino a Siviano che appare disteso sulle pendici di Monte Isola. Nella parte più a Nord c’è l’approdo adatto per il  gruppo e finalmente … la sosta pranzo.
Sulle balze della costa tra gli ulivi sono i tavoli da pick-nick stile americano e qui viene consumato il pasto e i menù sono abbastanza vari, ma cosa dire dei cappelletti in brodo caldo cucinati sul posto? Un assaggio, una leccornia!


L’esperienza del fornello dovrebbe essere maggiormente diffusa e in tal senso si promuoverà l’idea.
Dopo dolci, dolcetti, cioccolatini, caffè con o senza la correzione, l’avvisatore acustico richiama l’attenzione per la ripartenza e viene proposto un rientro a Marone o un percorso verso nord e ritorno.


Un moto ondoso artificialmente creatosi, induce il gruppo a solcare l’onda in velocità rendendo divertente il momento.
Coloro che hanno necessità di rientrare presto o coloro che accusano un po’ di stanchezza o dolorini diffusi sostano a Marone mentre gli altri proseguono lungo costa sin quasi a Punta delle Croci Bresciane.
Facile il ritorno alla base per gli ultimi saluti e per concordare il prossimo appuntamento, “… un giro sul Cusio” in programma per il week-end succes-sivo.
La “pagaiata sul Sebino” è nata quest’anno sotto una buona stella e speriamo che sia così anche per gli altri due incontri del “trittico di Aprile”.

                                                                                              (Ellebi)